Distanziare, socializzare, spazializzare

I territori fragili e l'epidemia: riflessioni

Autore:

Luca Gaeta

Data:

27 Aprile 2020

Da quando il distanziamento sociale è diventato un obbligo, a causa della pandemia, noi assistiamo al moltiplicarsi di forme di socialità parzialmente nuove che coinvolgono le persone, gli oggetti e le reti digitali. Tuttavia c’è motivo di credere che al diverso modo di socializzare segua un altro modo di spazializzare. Mutati rapporti spaziali tra persone, oggetti e reti danno luogo a riconfigurazioni di quello che chiamiamo spazio, rendendoci consapevoli del suo evento. Nella sua gravosa necessità, il distanziamento ci mette in condizione di sentire lo spazio vibrare con forza per la tensione impressa dal repentino sottrarsi della nostra presenza.

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