Operare in un contesto globale di realtà aumentata – non virtuale

I territori fragili e l'epidemia: riflessioni

Autore:

Michele Ugolini

Data:

07 Maggio 2020

Riflettere sulla pandemia da covid-­‐19, rispetto alle nostre competenze dipartimentali significa cercare di capire quali saranno gli scenari in cui andranno a inserirsi le nostre riflessioni e in cui ci troveremo a operare.

La prima condizione da assumere come punto di partenza è che la pandemia si muove su dimensione globale e con una intensità e velocità mai viste prima, sia per quanto riguarda la diffusione del virus con le sue terribili conseguenze sanitarie, sia per ampiezza della crisi economica.

La seconda condizione riguarda la situazione d’incertezza per quanto accadrà, con una forte accelerazione delle dinamiche sociali e delle decisioni politiche che non traguardano oltre le due settimane di tempo.

Quello che emerge è uno scenario in tale accelerazione di cambiamento che definirei di realtà aumentata (non virtuale).

La terza condizione riguarda il campo d’indagine che di fronte a una crisi di ampiezza globale deve traguardare anche verso l’orizzonte dei paesi fragili del global south e in particolare dell’Africa subsahariana.

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