Aree interne – Fragilità Territoriali https://www.eccellenza.dastu.polimi.it Dipartimento di eccellenza Wed, 08 Feb 2023 13:48:35 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.2 https://i0.wp.com/www.eccellenza.dastu.polimi.it/wp-content/uploads/2020/05/cropped-cropped-favicon.png?fit=32%2C32&ssl=1 Aree interne – Fragilità Territoriali https://www.eccellenza.dastu.polimi.it 32 32 176743178 Costruire strategie integrate partecipate per le aree interne https://www.eccellenza.dastu.polimi.it/2023/02/06/costruire-strategie-integrate/ Mon, 06 Feb 2023 12:05:54 +0000 https://www.eccellenza.dastu.polimi.it/?p=7946

Data

8 febbraio 2023
ore 10.00

Sede

Politecnico di Milano
Edificio 12
Sala riunioni

Seminario in presenza e online

Promesse, strumenti e ostacoli

Le cosiddette aree interne sono divenute uno dei terreni principali di sperimentazione di approcci strategici, integrati e partecipati allo sviluppo ed al
benessere locali. Tuttavia, come in tante altre occasioni di programmazione locale, l’invocazione di un approccio “strategico”, “integrato” e “partecipato” rischia di divenire un esercizio retorico. Per minimizzare questo rischio, occorre soprattutto porsi delle domande.

Come costruire processi locali che producano una profonda e significativa mobilitazione locale (di persone, gruppi sociali, risorse)?

Come costruire priorità di azione capaci di intervenire in modo credibile sui problemi più intrattabili di un territorio?

Il gruppo di lavoro DAStU sulle aree interne lombarde porrà queste domande a Laura Saija, che su questi temi a lavorato e riflettuto in una varietà di contesti.

Relatrice

Laura Saija

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Cambiamento climatico e fragilità territoriali https://www.eccellenza.dastu.polimi.it/2022/11/17/riba/ Thu, 17 Nov 2022 17:43:00 +0000 https://www.eccellenza.dastu.polimi.it/?p=7834

Data

24 novembre 2022
ore 9.00-13.00

Sede

Politecnico di Milano
Sala riunioni
Edificio 'Carta'
piazza Leonardo da Vinci, 26

Info e contatti

Seminario

Cambiamento climatico e fragilità territoriali nelle aree agricole interne dell’Appennino lombardo

Il seminario restituisce gli esiti del progetto RIBA (2021) coordinato da Silvia Ronchi e dedicato ad approfondire le relazioni tra agricoltura, biodiversità, paesaggio e clima nell’epoca dell’Antropocene, individuando strategie funzionali a rendere i territori resilienti e ad alta capacità ecosistemica.
La ricerca si è focalizzata sull’area dell’Otrepò pavese ambito territoriale inserito nella Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNIA) in considerazione dell’eterogeneità ambientale, paesaggistica e altitudinale che rende tale contesto particolarmente adatto a indagare gli effetti dei cambiamenti climatici su biodiversità e Servizi ecosistemici, e i risultati facilmente applicabili e trasferibili ad altre aree interne.

relatori

_Giuseppe Bogliani / Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente, Università degli Studi di Pavia
_Paolo Siccardi / Fondazione Cariplo
_Silvia Ronchi / DAStU, LabPPTE, Politecnico di Milano
_Mattia Brambilla / Dipartimento di Scienze e Politiche Ambientali, Università degli Studi di Milano
_Gianpiero Calvi / Studio Pteryx

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Periferizzazione come Re-figurazione? [17.05.2022] https://www.eccellenza.dastu.polimi.it/2022/05/12/periferizzazione-come-re-figurazione-17-05-2022/ Thu, 12 May 2022 15:58:27 +0000 https://www.eccellenza.dastu.polimi.it/?p=7263

Data

17 maggio 2022
ore 14.30

Evento in presenza e online

Politecnico di Milano
Aula gamma - Ed. 11
Via Ampère, 2

Seminario

Approcci teorici ed indagini contemporanee negli spazi della ruralità in Germania

Per gli studiosi che si riconoscono nel filone di ricerca sui processi di cosiddetta “periferizzazione” le periferie sono rese tali anche attraverso le azioni comunicative degli attori. Il seminario presenta riflessioni che si inscrivono in quel filone di ricerca concentrandosi, in particolare, sull’approccio sociologico allo studio dei processi di re-figurazione degli spazi e delle geografie locali. Quattro figure spaziali – territorial space, place, network e trajectorial space – e quattro concetti – mediatizzazione, policontestualizzazione, translocalizzazione e spazialità multiple – sono centrali in questo approccio. 
Le riflessioni teoriche saranno illustrate con esempi di progetti di ricerca recenti sugli spazi della ruralità in Germania.

PROGRAMMA

14.30_INTRODUZIONE
Alessandro Coppola / DAStU

15.00
Periferizzazione come Re-figurazione?
Approcci teorici ed indagini contemporanee negli spazi della ruralità in Germania

Ariane Sept 
Researcher at Leibeniz Institute for Research on Society and Space

16.00_DISCUSSIONE

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È in libreria il volume ‘Le Aree Interne Italiane’ https://www.eccellenza.dastu.polimi.it/2022/04/06/e-in-libreria-il-volume-le-aree-interne-italiane/ Wed, 06 Apr 2022 12:59:10 +0000 https://www.eccellenza.dastu.polimi.it/?p=7202
Libri

Autori

Coordinamento Rete Nazionale
Giovani Ricercatori per le Aree Interne

Data di pubblicazione

2021

ISBN

9788832080681

Le Aree Interne Italiane - Book

Le Aree Interne Italiane

Un banco di prova per interpretare e progettare i territori marginali

Il volume, nato e sostenuto nell’ambito del progetto “Fragilità Territoriali” (Dipartimenti d’Eccellenza 2018-2022, L.232/2016) e dei dottorati in Urban Planning, Design and Policy e in Conservazione dei Beni Architettonici del Politecnico di Milano, propone una riflessione critica sui risultati del primo ciclo di finanziamento della Strategia Nazionale per le Aree Interne (SNAI) 2014-2020, in vista del ciclo successivo.  

Attraverso i diversi capitoli tematici, esito del confronto tra oltre 150 ricercatori riuniti sotto il nome di Rete Nazionale di Giovani Ricercatori per le Aree Interne in Italia, questo testo collettivo restituisce la ricchezza delle discussioni multidisciplinari che hanno avuto luogo nei mesi di giugno e luglio 2020 durante il workshop della Rete.   

Data la peculiarità e la consistenza delle aree interne italiane, il testo rappresenta un importante contributo al dibattito accademico e politico internazionale sulle “Inner Peripheries”, sia in merito all’analisi, gestione e progetto in territori marginali caratterizzati da elevati gradi di fragilità eesposti a vari rischi che sulle possibili misure per ridurre le disuguaglianze territoriali in Europa.  

Esplora l'indice

La genesi del volume: passione e curiosità, di Coordinamento Rete Nazionale Giovani Ricercatori per le Aree Interne.

Prefazione. Le aree interne per l’Italia, di Gabriele Pasqui

PARTE PRIMA: DESCRIVERE E CLASSIFICARE I TERRITORI MARGINALI

Contrazione può risultare una nozione generica e ambigua. In questo scritto essa è considerata come una possibile condizione di fragilità di un territorio e riguarda non solo il declino sociodemografico bensì è messa in relazione anche all’arretramento della presenza antropica, al degradamento del capitale fisso sociale e all’abbandono del patrimonio edilizio e infrastrutturale. Pur non essendo al centro delle grandi stagioni di studi urbani e del secolo scorso, la letteratura sulla contrazione è vasta e in continua accumulazione. L’ampia rassegna di posizioni permette di riconoscere, con intensità e concettualizzazioni differenti, sei rilevanti stagioni di studi che hanno avuto un’importante relazione con il fenomeno della contrazione: l’epocale esodo rurale delle aree montane e agricole; la stagione del decentramento produttivo e della dismissione; l’affacciarsi delle diverse forme di urbanizzazione diffusa; le forme più episodiche di catastrofi; i mutamenti politici e sociali e le connesse migrazioni. Infine, lo studio della letteratura permette di riflettere sulla percezione della contrazione nel dibattito pubblico e disciplinare. C’è una convergenza in un’inclinazione unitaria che restituisce da una parte un atteggiamento luttuoso e allarmistico verso il fenomeno della contrazione e dall’altra consegna immagini consolidate legate solo allo spopolamento e all’abbandono delle aree interne.

[Con contributi brevi di: B. Caselli, G. Dino, M. Macaluso, C. Ignaccolo, M. Peverini, M. Berardi, V. Volpe]

La questione dei servizi al cittadino è alla base della definizione stessa di Aree Interne. Sono Interne quelle aree che hanno una distanza dai servizi di cittadinanza essenziali – mobilità, educazione e sanità – maggiore di 20 minuti. Questo capitolo affronta il tema dei servizi sotto diverse prospettive, alcune di carattere più analitico si interrogano sul ruolo dei servizi al cittadino come elemento stesso di definizione dei territori marginali e sugli strumenti necessari per indagare i bisogni essenziali nelle aree interne; altre maggiormente esplorative e progettuali, indagano i sistemi di governance che sottendono la programmazione e la progettazione dei servizi nelle aree interne, le condizioni e gli strumenti necessari per realizzare servizi efficaci per rispondere ai bisogni della cittadinanza.

[Con contributi brevi di: V. Moretto, Q. Crosta, V.R. Zucca, C. Amato, M.G. Di Baldassarre, E. Nicolini]

Il saggio intende discutere criticamente la Strategia Nazionale Aree Interne (SNAI) considerando alcuni aspetti chiave per questa politica pubblica. Si propone una sintetica revisione del concetto di “area interna” e delle politiche pubbliche italiane che in passato hanno affrontato la questione della marginalità territoriale. A valle di questa introduzione, si discutono tre questioni della Strategia su cui si stanno sviluppando interessanti filoni di ricerca in merito (1) all’approccio con cui si guardano e classificano le aree interne, (2) all’applicazione della politica alla scala locale e (3) all’integrazione della Strategia con altre politiche che propongono azioni di sviluppo sui medesimi territori. Questi spunti permettono di elaborare una lettura critica della Strategia che porta un’ulteriore domanda di ricerca: una politica per le aree interne o le aree interne in ogni politica? Con questa domanda si intende mettere in crisi l’assoluta necessità di politiche pubbliche a sostegno delle aree marginali e proporre al dibattito italiano e internazionale una revisione critica sul tema.

 

[Con contributi brevi di: C. Di Dato, M. Leonetti, F. Impei]

PARTE SECONDA: LA GESTIONE DELLE RISORSE

Le aree interne e marginali sono caratterizzate da una forte relazione tra ecosistemi e sistemi sociali. Le risorse naturali (falde e corsi d’acqua, suoli, foreste ecc.) – in alcuni casi gestite come commons per molti anni sono state alla base di diverse attività antropiche (pesca, agricoltura, pascolo, prelievo legnoso, ecc.) generatrici di culture, economie e assetti politici. Si tratta di contesti in cui la salute dei luoghi oscilla oggi tra l’efficacia dei vincoli di tutela nelle aree protette e le socio-patologie nelle aree infette, con una varietà di possibilità nel mezzo. Alla luce delle riflessioni maturate nell’ambito di una stagione di attenzione verso le Aree Interne del Paese e i loro assetti ambientali, spesso fragili, il presente scritto si interroga sui possibili approcci conoscitivi, su strumenti, pratiche e politiche capaci di affrontare la questione della cura dei paesaggi come un’opportunità per transitare dai modelli di crescita fondati sulle economie estrattive a nuove alleanze tra umanità e ambiente. Lo scritto mira altresì a indagare quali forme organizzative (governance) territoriali possano consentire la vita dei socio-ecosistemi in tali aree, garantendo diritti e opportunità di benessere collettivo.

 

[Con contributi brevi di: M. Giacomelli, F.C. Pavesi, S. Tornieri, S. Parentini, S. Massaro, V. Coraglia, G. Ottaviano, C. Rigo, C. Vacirca, D. Simoni]

Il saggio affronta il tema delle aree interne attraverso la lente delle fragilità e dei rischi ambientali, nell’attuale contesto di crisi climatica. Dopo aver brevemente introdotto il tema del trattamento dei rischi ambientali da parte delle politiche pubbliche italiane, il testo si sofferma sulla SNAI e su altre recenti politiche che pongono al centro le aree interne. Il saggio indaga poi l’attenzione riservata a questi temi da parte della ricerca scientifica, in particolare nei campi dell’analisi delle politiche pubbliche, dell’ecologia politica, della sociologia ambientale e degli studi urbani e territoriali. Osservando alcune interessanti interazioni tra campi disciplinari differenti, il testo approfondisce il caso di alcune aree interne nelle quali sono in corso ricerche di natura transdisciplinare, che spesso vedono la partecipazione di giovani ricercatori, abitanti e istituzioni attive a più livelli. Il saggio si conclude con una riflessione sul futuro della SNAI e della ricerca sui rischi ambientali nelle aree interne, anche nel contesto dell’ampio programma di finanziamenti Next Generation EU.

 

[Con contributi brevi di: Gruppo di ricerca “Emidio di Treviri”, S. Montecchiari, F. Romagnoli, M. Masiero, L. Secco, S. Restelli, C. Ebbreo, G. Asmundo]

La dimensione composita che distingue i sistemi rurali, e la potenzialità intrinseca di farsi risorsa attiva rigenerativa per territori fragili, è ben rappresentata dal concetto di “patrimonio rurale come capitale territoriale” (Dezio, 2020). A partire da questa riconcettualizzazione, in che modo i sistemi rurali possono concorrere alla rinascita delle aree interne? Per rispondere a tale domanda si esploreranno le relazioni coevolutive (Norgaard, 1984a; Norgaard 1984b) delle molte dimensioni del capitale territoriale rurale, nell’ottica di ricomporre il divario tra settori, scale e livelli di governo. L’obiettivo del capitolo è di contribuire allo spazio di discussione sui temi rurali nell’ambito delle aree interne, già introdotto nelle ricerche della Strategia Nazionale per le Aree Interne (2013), al fine di stimolare un dibattito di respiro aperto, accessibile e trasversale, alternando riflessioni di carattere analitico sulle trasformazioni in atto ad utopie possibili di antifragilità.

 

[Con contributi brevi di: F. Vigotti, A. L’Erario, A.B. Cervellera, D. Bazzana, S. Baralla, L. Giupponi, V. Leoni, D. Pedrali, A. Rodari, A. Giorgi, A. Ambroso]

 

Il patrimonio architettonico delle aree interne e la possibilità di un ritorno a vivere stabilmente in queste zone sono tornati centrali nel dibattito nazionale a causa dell’emergenza sanitaria e degli evidenti limiti dell’abitare i grandi agglomerati urbani: nei contesti marginali il costruito esistente è in gran parte sottoutilizzato o inutilizzato. Nella prima attuazione della Strategia Nazionale per le Aree Interne (2014-2020) il tema della conservazione del patrimonio architettonico diffuso è risultato essere solo tangenziale agli obiettivi di questa importante politica. Il contributo intende richiamare all’attenzione alcune questioni da cui dipendono la tutela del costruito e gli interventi su questo patrimonio: la funzione abitativa degli insediamenti, la riattivazione socio-economica dei territori, il ruolo delle amministrazioni e delle associazioni, i possibili canali di finanziamento. Le questioni qui richiamate permettono di elaborare riflessioni ed osservazioni per una nuova prospettiva di ricerca, che riporti centrali nel dibattito il progetto per il costruito come tema multidisciplinare e interdisciplinare, capace di mediare tra le istanze della tutela del patrimonio architettonico e quelle dell’adeguamento agli standard abitativi contemporanei.

 

[Con contributi brevi di: M.A. Catella, C. Circo, D. Sanzaro, C. Camarda, E. D’Andria, V. De Caro, A. Parisi, F. Chiacchiera, A. Ghirardi, S. Cafora, G. De Lucia]

PARTE TERZA: STRUMENTI E STRATEGIE DI INTERVENTO

Il turismo ha un ruolo da protagonista nelle politiche di sviluppo delle aree interne; nell’immaginario comune, inoltre, si tende spesso a sopravvalutare quelle che sono le sue effettive capacità di rivitalizzazione dei territori remoti, oppure non ne vengono considerati i possibili impatti negativi. Il capitolo affronta il ruolo del turismo nelle aree interne, proponendo il superamento di una visione del turismo come panacea per le aree interne e analizzandolo come un fenomeno complesso e dalle molte sfaccettature. Nel considerare il turismo come un modo contemporaneo di abitare i territori, in un mondo dove i ruoli delineati di turista e abitante sono sempre più labili, il saggio cerca di comprendere fino a che punto esso può essere un vettore di sviluppo per i territori periferici, con quali potenzialità da sviluppare, problemi e ostacoli.

 

[Con contributi brevi di: M. Pasquali, F. Ferreri, M. Pascolini, V. De Marchi, C. Zanetti, A. Marzo, F. Bianchi, M. Vedoà]

Le aree interne, periferiche, marginali sono luoghi in cui le strategie di sviluppo economico si muovono nella tensione tra valorizzazione delle risorse e delle capacità territoriali, e giacimenti (naturali, ambientali, culturali) da ripensare. Co-produzioni, mercati nidificati, retro-innovazioni in processi e prodotti intersecano servizi e infrastrutture (materiali e immateriali), collaborazioni pubblico-privato, piattaforme di produzione e scambio con le vicine aree urbane. Quali sono i cambiamenti, reali e possibili? Quali le dinamiche di cambiamento/apprendimento istituzionale, nel legame necessario tra istituzioni, soggetti informali/comunità e sviluppo economico?

 

[Con contributi brevi di: I. Tonti, L. Di Salvatore, S. Boccaletti, A. Calderamo]

Postfazione. Perdere o vincere, ma a quale gioco? di Philippe Estèbe, Xavier Desjardins

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Workshop Giovani Ricercatori Aree Interne DIARIO DI LAVORO tavolo del 15 Luglio 2020 – Patrimonio Naturale e Risorse Ambientali https://www.eccellenza.dastu.polimi.it/2020/07/20/workshop-giovani-ricercatori-aree-interne-diario-di-lavoro-tavolo-del-15-luglio-2020-patrimonio-naturale-e-risorse-ambientali/ https://www.eccellenza.dastu.polimi.it/2020/07/20/workshop-giovani-ricercatori-aree-interne-diario-di-lavoro-tavolo-del-15-luglio-2020-patrimonio-naturale-e-risorse-ambientali/#respond Mon, 20 Jul 2020 07:38:57 +0000 http://www.eccellenza.dastu.polimi.it/?p=4942

Autore:

Giovani Ricercatori per le Aree Interne

Data:

15 Luglio 2020

Il 15 luglio si è svolto l’ultimo tavolo del workshop su “Patrimonio Naturale e Risorse Ambientali”, moderato da @Giusy Pappalardo (Università degli Studi di Catania) che ringraziamo moltissimo per aver dato avvio alla discussione e per averla animata con commenti attenti e stimolanti.

Grazie a tutti coloro che hanno preso parte all’incontro e in particolare ai ricercatori che hanno condiviso le proprie conoscenze ed esperienze:

@Filippo Carlo Pavesi ha introdotto il tema dell’asimmetria tra aree di monte e aree di valle, in particolare in merito al tema delle acque, proponendo l’introduzione di Nature Based Solutions a scala vasta anche come forma di contrasto ai cambiamenti climatici; @Antonio Pepe ha sottolineato la rilevanza del patrimonio forestale in Italia, di rado al centro del dibattito pubblico, evidenziando come questo tipo di servizio ecosistemico presenti difficoltà e costi di gestione, resi meno gravosi dalla presenza di consorzi e comunità montane; @Davide Simoni ha ripreso il tema della relazione monte-valle, mettendone in luce la problematicità, laddove ciò che defluisce da un luogo all’altro sono sostanze inquinanti come accade in territori ex minerari in abbandono; @Valentina Coraglia si è interrogata sulle possibilità di gestione di territori nei quali l’identità forestale è presente ma non prevalente e sulle modalità di trasmissione futura di materiali e saperi tradizionali;  @Daniele Rosa ha introdotto uno sguardo storico sull’assetto dei diritti di proprietà nelle aree interne, richiamando esperienze passate di proprietà condivisa che possono contribuire ad alimentare l’attuale dibattito sui beni comuni; @Stefano Tornieri ha messo in luce il dinamismo del paesaggio che spesso contrasta con la staticità degli strumenti conoscitivi e legislativi e rende necessaria una collaborazione tra discipline differenti; @Caterina Rigo ha proseguito sul tema dell’interdisciplinarietà ed ha presentato alcune esperienze transcalari di abbandono controllato e di restituzione di luoghi al mondo vegetale ed animale; @Silvia Parentini e @Saverio Massaro hanno introdotto il tema della “città convivio” in grado di mettere a sistema le competenze collettive per la gestione dell’eredità naturale dei luoghi; @Matteo Giacomelli ha introdotto il tema della giustizia ambientale e del rischio di mercificazione dei servizi ecosistemici e dei beni comuni, interrogandosi sull’effettiva attenzione della SNAI al tema ambientale; @Giovanni Ottaviano ha portato una riflessione sul ruolo degli Enti Parco e sulla necessità di superare la dicotomia tra conservazione e sviluppo delle aree protette, riportando al centro la relazione tra natura, valore e lavoro; @Elena Longhin ha evidenziato la necessità di utilizzare una varietà di strumenti di analisi e di restituzione grafica per poter rappresentare in modo efficace sia il paesaggio che i rapporti di potere che lo attraversano.

Infine facciamo i nostri auguri di pronta guarigione a @Chiara Vacirca che purtroppo non ha potuto partecipare alla discussione ma che nel suo contributo scritto ha proposto una riflessione sulla simbiosi natura-cultura e sulla ridefinizione della conoscenza scientifica per lo studio delle “aree infette”.

Il workshop termina qui ma la rete continua grazie al contributo di tutte le persone che in vario modo si sono interessate a questo percorso e che ci hanno sostenuti in questi mesi. A voi tutti va il nostro GRAZIE!

foto di Giusy Pappalardo
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https://www.eccellenza.dastu.polimi.it/2020/07/20/workshop-giovani-ricercatori-aree-interne-diario-di-lavoro-tavolo-del-15-luglio-2020-patrimonio-naturale-e-risorse-ambientali/feed/ 0 4942
Workshop Giovani Ricercatori Aree Interne DIARIO DI LAVORO tavolo del 13 Luglio 2020 – Patrimonio Architettonico e Beni Culturali https://www.eccellenza.dastu.polimi.it/2020/07/20/workshop-giovani-ricercatori-aree-interne-diario-di-lavoro-tavolo-del-13-luglio-2020-patrimonio-architettonico-e-beni-culturali/ https://www.eccellenza.dastu.polimi.it/2020/07/20/workshop-giovani-ricercatori-aree-interne-diario-di-lavoro-tavolo-del-13-luglio-2020-patrimonio-architettonico-e-beni-culturali/#respond Mon, 20 Jul 2020 07:30:00 +0000 http://www.eccellenza.dastu.polimi.it/?p=4936

Autore:

Giovani Ricercatori per le Aree Interne

Data:

13 Luglio 2020

Il 13 luglio si è svolto il nono tavolo del workshop su “Patrimonio Architettonico e Beni Culturali”.
Ringraziamo tutti i ricercatori che hanno animato il dibattito e hanno dato importanti spunti di riflessione sul tema. 

Grazie a @Martina Bocci per aver portato all’attenzione come il recupero delle tecniche costruttive tradizionali possa diventare volano per lo sviluppo locale dei territori interni; a @Silvia Cafora che ci ha parlato di progetti Community Led per l’accesso al patrimonio sia in casi italiani che europei; a @Cosimo Camarda, @Valerio De Caro e @Angela Parisi che in maniera diversa hanno sottolineato come le realtà minori siciliane sono tali solo sotto il profilo demografico, ma conservano ancora ingenti testimonianze architettoniche del passato, sia singole che come patrimonio diffuso; a @Chiara Circo e @Deborah Sanzaro che, lavorando sui centri storici in abbandono della Sicilia, propongono un ragionamento in parallelo per l’accompagnamento alla ruderizzazione o ai processi di reinsediamento in questi territori; a @Emanuela D’Andria per averci sottoposto la proposta della stesura di indagini multicriterio a supporto delle decisioni per la valorizzazione dei piccoli centri in aree interne; a @Giulia De Lucia per aver sottolineato l’importanza dell’analisi multirischio, antropico e naturale, nella conservazione dei beni ecclesiastici; @Francesco Chiacchera per aver segnalato come siano necessari progetti partecipati nella transizione post sismica; a @Francesco Galli e @Andrea Ghilardi che hanno messo in evidenzia alcuni progetti che si interrogano sulla conservazione di testimonianze produttive rurali e industriali; a @Maria Antonietta Catella per averci raccontato dell’archivio di ricerca multidisciplinare per la conoscenza e per il recupero del borgo di Craco e dei primi esiti di questa esperienza. 

Mercoledì 15 luglio l’ultimo appuntamento di questo ciclo di incontri, il tavolo sul Patrimonio Naturale e le Risorse Ambientali.

foto di Benedetta Silva
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https://www.eccellenza.dastu.polimi.it/2020/07/20/workshop-giovani-ricercatori-aree-interne-diario-di-lavoro-tavolo-del-13-luglio-2020-patrimonio-architettonico-e-beni-culturali/feed/ 0 4936
Workshop Giovani Ricercatori Aree Interne DIARIO DI LAVORO tavolo del 10 Luglio 2020 – Strategie di Sviluppo Economico https://www.eccellenza.dastu.polimi.it/2020/07/20/workshop-giovani-ricercatori-aree-interne-diario-di-lavoro-tavolo-del-10-luglio-2020-strategie-di-sviluppo-economico/ https://www.eccellenza.dastu.polimi.it/2020/07/20/workshop-giovani-ricercatori-aree-interne-diario-di-lavoro-tavolo-del-10-luglio-2020-strategie-di-sviluppo-economico/#respond Mon, 20 Jul 2020 06:57:33 +0000 http://www.eccellenza.dastu.polimi.it/?p=4931

Autore:

Giovani Ricercatori per le Aree Interne

Data:

10 Luglio 2020

Il 10 luglio si è svolto l’ottavo tavolo del workshop su “Strategie di Sviluppo Economico”. 

Grazie a tutti coloro che hanno assistito al tavolo e in particolare ai ricercatori che hanno animato il dibattito. Grazie a: @Alketa Aliaj che ha presentato le potenzialità del Piano Nazionale Industria 4.0; @Margherita Ferrari che ha messo in luce come la digitalizzazione non vada associata automaticamente al concetto di innovazione; @Jacopo Galli che ha suggerito come l’università potrebbe riuscire a orientare i finanziamenti per generare lavoro nelle aree interne; @Paolo Gerli che ha discusso comparativamente delle esperienze italiane, spagnole e inglesi per la diffusione della banda larga in aree rurali; @Erica Meneghin che ha dato testimonianza delle fondazioni bancarie nel finanziamento di progetti di sviluppo per le aree interne; @Silvy Boccaletti che ha evidenziato l’importanza di coinvolgere le comunità locali nei progetti di rilancio economico sfruttando nuovi linguaggi; @Saverio Maluccio che ha discusso l’importanza dei servizi ecosistemici come quantificazione del valore ambientale delle aree interne; @Ilaria Tonti che ha ricordato la necessità di figure che sappiano fare da ponte tra i vari attori coinvolti nelle strategie di rilancio economico; @Luca Di Salvatore che ha presentato le Reti di impresa e i contratti di rete come strumento per lo sviluppo delle aree interne; @Arianna Calderamo che ha riflettuto sugli aspetti valutativi dei progetti e su quanto sia importante anche una valutazione degli impatti sociali e non solo di quelli economici; @Mina Akhavan che ci ha parlato dei nuovi luoghi di lavoro e dell’incidenza degli spazi di coworking nelle aree interne; @Marcello Modica che ha approfondito il caso delle Alpi e del loro possibile sviluppo futuro attraverso lo studio di modelli di trasformazione e riconversione delle aree industriali dismesse. 

Grazie ancora alla moderatrice @Daniela Luisi, Strategia Nazionale Aree Interne, che ha orientato la discussione del tavolo.

In calendario, lunedì 13 luglio dibattito su Patrimonio Architettonico

foto di Daniela Luisi
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https://www.eccellenza.dastu.polimi.it/2020/07/20/workshop-giovani-ricercatori-aree-interne-diario-di-lavoro-tavolo-del-10-luglio-2020-strategie-di-sviluppo-economico/feed/ 0 4931
WSAreeinterne: PATRIMONIO NATURALE e RISORSE AMBIENTALI https://www.eccellenza.dastu.polimi.it/2020/07/10/wsareeinterne-patrimonio-naturale-e-risorse-ambientali/ https://www.eccellenza.dastu.polimi.it/2020/07/10/wsareeinterne-patrimonio-naturale-e-risorse-ambientali/#comments Fri, 10 Jul 2020 06:50:07 +0000 http://www.eccellenza.dastu.polimi.it/?p=4858

Data

15 Luglio 2020
h.9:30-13:00

Luogo

Politecnico di Milano
L’incontro si svolgerà sulla piattaforma Microsoft Teams e sarà accessibili previa richiesta via email al moderatore

Info


wsareeinterne@polimi.it

Segui il gruppo su Facebook:
Rete Nazionale Aree Interne di Giovani Ricercatori

SEMINARIO ONLINE

Quali pratiche d’uso del territorio, politiche pubbliche integrate, strumenti interpretativi e forme organizzative (governance) possono consentire la vita dei socio-ecosistemi nelle aree interne, garantendo diritti ai più fragili?
Il tavolo sarà occasione di confronto su paesaggi storicamente connotati  all’interazione uomonatura, in un legame simbiotico. I contributi trattano di risorse naturali (falde, corsi d’acqua, suoli, foreste, materie prime) – in alcuni casi gestite come commons – e attività antropiche (pesca, agricoltura, pascolo, prelievo legnoso,
estrazioni minerarie) che generano economie, culture, rapporti sociali e assetti  politici. La salute dei luoghi oscilla tra l’efficacia del vincolo nelle aree protette e le socio-patologie nelle aree infette, con una varietà di possibilità nel mezzo. I ricercatori si interrogheranno su tali possibilità, provando a ragionare su quali approcci trasversali mettere in campo per la cura dei luoghi ai margini, con attenzione ai divari.

PROGRAMMA

MODERATORE
Giusy Pappalardo / Università di Catania

RAPPORTEUR
Gloria Pessina /Politecnico di Milano

PARTECIPANTI AL TAVOLO
Valentina Coraglia /
Politecnico di Torino
Il design per la cultura materiale e gli scenari futuri. Materiali del futuro e patrimonio locale per lo sviluppo di nuove prospettive
Matteo Giacomelli / Università di Camerino
I paesaggi come sistemi socio-ecologici. Rafforzare la resilienza delle aree interne attraverso la valorizzazione dei servizi ecosistemici
Elena Longhin / IUAV Venezia
Il paesaggio dello sfruttamento idroelettrico nel bacino del Piave
Giovanni Ottaviano / Università degli Studi del Molise
Approcci e strumenti ri-territorializzanti per il superamento della dicotomia conservazione/ sviluppo delle aree protette
Silvia Parentini / Università degli Studi della Basilicata
Il ruolo strategico delle comunità resilienti e della tutela attiva del paesaggio per un rilancio delle Aree Interne della Basilicata. Appunti per la ricerca e la didattica in corso
Filippo Carlo Pavesi / Università degli Studi di Brescia
SPONGE LAND(SCAPE). Quali opportunità per le aree interne?
Antonio Pepe / CREA
Il patrimonio forestale nelle Strategie di Sviluppo delle Aree Interne: il ruolo dei consorzi forestali
Caterina Rigo / Università Politecnica delle Marche
Coast to land. Un’indagine trasversale per la riconnessione dei territori marginali
della Regione Marche
Daniele Rosa / Università di Genova
Il governo delle comunaglie. Fonti,gestioni, conflitti e tutela dei beni ad uso collettivo nella Liguria d’età moderna
Davide Simoni / IUAV Venezia
Territori post-minerari: la dismissione industriale in contesti marginali
Stefano Tornieri / IUAV Venezia
LAND-SHAPE. La forma del suolo tra tutela e progettualità
Chiara Vacirca / Università del Salento
Futurabilità eterritorializzazione nel Salento post- Emergenza Xylella. Conflitti botanici, paesaggio e beni comuni

 

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Workshop Giovani Ricercatori Aree Interne DIARIO DI LAVORO tavolo del 08 Luglio 2020 – Presidio del Territorio e Rischio Idrogeologico https://www.eccellenza.dastu.polimi.it/2020/07/09/workshop-giovani-ricercatori-aree-interne-diario-di-lavoro-tavolo-del-08-luglio-2020-presidio-del-territorio-e-rischio-idrogeologico/ https://www.eccellenza.dastu.polimi.it/2020/07/09/workshop-giovani-ricercatori-aree-interne-diario-di-lavoro-tavolo-del-08-luglio-2020-presidio-del-territorio-e-rischio-idrogeologico/#respond Thu, 09 Jul 2020 14:11:48 +0000 http://www.eccellenza.dastu.polimi.it/?p=4866

Autore:

Giovani Ricercatori per le Aree Interne

Data:

08 Luglio 2020

L’8 luglio 2020 si è svolto il settimo tavolo del workshop su “Presidio del Territorio e Rischio Idrogeologico”. Grazie davvero a tutti i partecipanti per i loro contributi ricchi e articolati! A partire da una domanda comune sulle forme di conoscenza necessarie per affrontare in modo efficace eventi climatici estremi, rischi e fragilità strutturali nelle aree interne e non solo, i partecipanti hanno reagito portando al tavolo esperienze e riflessioni provenienti da campi disciplinari e ambiti territoriali differenti ma spesso complementari.

In particolare @Giordano Ocelli, attraverso la proposta di un programma di documentazione per l’indagine sull’architettura rupestre nell’area dei Colli Albani e Monti Prenestini (Lazio), ha posto l’attenzione sul valore ambientale e di possibile presidio del territorio di tali manufatti e sulle difficoltà di convergenza di interessi tra proprietari delle aree entro cui tale architetture si collocano, pubblica amministrazione e cittadini. @Carlotta Ebbreo è intervenuta portando la sua esperienza di ricerca e azione sulle Madonie (Sicilia), dove ha osservato diverse razionalità e forme di conoscenza del territorio espresse da policy maker, contadini ed esperti e si è interrogata sul ruolo che l’accademia può avere nel processo di costruzione collettiva di un patrimonio conoscitivo che riesca a fare sintesi tra tali posizioni e a fornire elementi utili all’azione pubblica di contrasto alle fragilità territoriali.@Federica Romagnoli ha indagato territori montani nel Nord-Est d’Italia caratterizzati da vulnerabilità preesistenti che hanno risposto in modalità differenti all’evento estremo della tempesta Vaia rivelando una forte frammentazione di competenze e conoscenze.

@Gabriele Ajò, in riferimento al contesto dei Monti Dauni (Puglia), ha sollevato il tema della cultura sismica locale, che potrebbe essere integrata attraverso la conoscenza prodotta da esperimenti di laboratorio volti a valutare la risposta sismica di più comparti edilizi. @Dijana Bukvic ha indagato il rapporto tra rovina e progetto contemporaneo in aree colpite da eventi sismici nel Centro Italia, sottolineando il ruolo che i ruderi possono avere nella trasmissione della memoria del luogo. @Enrico Mariani ha raccontato l’esperienza in corso del Premio di Studi Massimo Dell’Orso che darà luogo ad un archivio di conoscenza interdisciplinare e situata sull’Appennino, necessaria per integrare il sapere esperto finora intervenuto, con esiti contrastanti, nelle aree colpite dal sisma. Spostandosi sul territorio delle Alpi, @Silvia Restelli ha condiviso con noi le sue ricerche su fragilità intrinseche e/o esito di processi di lungo corso in aree montane caratterizzate sia da fenomeni di contrazione che di sovrautilizzo.

@Giovanni Asmundo ha condiviso con noi il suo lavoro di ricostruzione del processo di autoanalisi popolare e di pianificazione organica per la creazione di infrastrutture di contrasto alla siccità nella valle del Belice avviato a metà anni degli Cinquanta grazie al lavoro di Danilo Dolci e in parte interrotto dall’evento catastrofico del terremoto del 1968. @Silvia Montecchiari ha portato uno sguardo giuridico all’interno del dibattito, sostenendo la necessità dell’introduzione di una normativa post-sisma unitaria per l’intero territorio italiano, che permetterebbe di superare l’attuale frammentarietà, disomogeneità e scarsa efficacia delle risposte ai sismi e accoglierebbe le indicazioni delle più avanzate convenzioni internazionali in materia. 

@Rosa Grasso ci ha resi partecipi del suo studio sul Delta del Po e in particolare sul Basso Ferrarese, mostrandoci l’utilità di azioni di catalogazione delle diverse opere di contrasto all’innalzamento dei mari e dell’elaborazione di scenari futuri sul tema dell’adattamento climatico. @Silvia Tardella ha mostrato la relazione tra insediamenti costieri e aree interne nelle Marche, proponendo riconsiderare quali siano i reali luoghi della fragilità e quale sia il potenziale delle terre alte in quel territorio. @Giovanna Maria La Face ha esposto il caso di alcuni centri minori appartenenti alla città metropolitana di Reggio Calabria, proponendo un nuovo metodo di valutazione della resilienza che permetta di intervenire in modo efficace sulla manutenzione di questi luoghi. @Marco Pizzi ha riportato il dibattito sul tema dei sismi in Umbria, raccontando lo studio in corso sulla trasformazione del capitale sociale di alcune comunità locali colpite dal terremoto. Ha concluso @Pasquale La Malva condividendo con noi gli esiti di uno studio che avrà la funzione di sistema di supporto alle decisioni pubbliche in materia di adattamento locale ai cambiamenti climatici.

Vi aspettiamo al prossimo incontro (venerdì 10 luglio) per parlare di strategie di sviluppo economico!

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WSAreeinterne: PATRIMONIO ARCHITETTONICO e BENI CULTURALI https://www.eccellenza.dastu.polimi.it/2020/07/09/wsareeinterne-patrimonio-architettonico-e-beni-culturali/ https://www.eccellenza.dastu.polimi.it/2020/07/09/wsareeinterne-patrimonio-architettonico-e-beni-culturali/#respond Thu, 09 Jul 2020 13:36:06 +0000 http://www.eccellenza.dastu.polimi.it/?p=4849

Data

13 Luglio 2020
h.9:30-13:00

Luogo

Politecnico di Milano
L’incontro si svolgerà sulla piattaforma Microsoft Teams e sarà accessibili previa richiesta via email al moderatore

Info


benedetta.silva@polimi.it
wsareeinterne@polimi.it

Segui il gruppo su Facebook:
Rete Nazionale Aree Interne di Giovani Ricercatori

SEMINARIO ONLINE

Il patrimonio architettonico delle aree interne e
la possibilità di un ritorno a vivere stabilmente
queste zone sono tornati centrali nel dibattito
nazionale aperto negli scorsi mesi, a causa
dell’emergenza sanitaria e degli evidenti limiti
dell’abitare i grandi contesti urbani. Questo tavolo
di lavoro raccoglie le ricerche e gli studi che si
sono interrogati sui progetti e sulle buone pratiche
per recuperare il patrimonio costruito, non solo in
quelle aree propriamente definite come “interne”
dalla Strategia Nazionale, ma anche in quelle
caratterizzate da fenomeni di fragilità. Consapevoli
che i progetti di conservazione spesso si debbano
misurare con importanti fattori condizionanti,
come i rischi ambientali (sisma, alluvioni, dissesto
idrogeologico) e quelli antropici, da più parti si
sottolinea come il recupero del costruito esistente
possa indirizzare le priorità di intervento, mitigando
i rischi, riequilibrando gli usi e governando le
trasformazioni di questo patrimonio. I partecipanti
si interrogheranno, quindi, su quale possa essere
il futuro per questi centri abitati e per le importanti
testimonianze del passato che custodiscono.

PROGRAMMA

MODERATORE
Benedetta Silva / Strategia Nazionale Aree Interne

RAPPORTEUR
Francesca Vigotti /Politecnico di Milano

PARTECIPANTI AL TAVOLO
Martina Bocci / Politecnico di Torino
International multidisciplinary initiatives on traditional built heritage for local development
Silvia Cafora / Politecnico di Torino
Territori in contrazione e diritti in contrazione, accesso ed eccesso del patrimonio costruito
Cosimo Camarda / Università degli Studi di Palermo
Il recupero e la valorizzazione dei nuclei storici minori come strumento per il rilancio dei territori interni. Il territorio dei Nebrodi come caso studio
Maria Antonietta Catella / Politecnico di Bari
Storie di abbandono e rinascita delle aree interne lucane: il caso studio del borgo medievale di Craco (MT)
Lorenzo Cellini / Libero professionista
Dare un futuro alla memoria urbana di Pescara del Tronto
Francesco Chiacchiera / Università Politecnica delle Marche
Postearthquake perspectives
Chiara Circo / Università degli Studi di Catania
Conservazione e rigenerazione compatibile degli insediamenti storici nei territori interni
Emanuela D’Andria / Università degli Studi di Salerno
Strategie per la valorizzazione dei centri storici minori nelle aree interne: proposte metodologiche
Valerio De Caro / Università degli Studi di Enna Kore
La rete dei borghi rurali della bonifica siciliana
Giulia De Lucia / Politecnico di Torino
Analisi e prospettive territoriali di rigenerazione per il patrimonio architettonico e i beni culturali nelle aree marginali a rischio
Francesco Galli / Libero professionista
Corti rurali di pianura: tra innovazione e risorse nascoste. 
Un’analisi a partire da alcuni casi studio della provincia di Mantova
Andrea Ghirardi / Università degli Studi di Brescia
Valli Resilienti: Prealpi bresciane attive, Driver C: Valli collaborative, Azione C1: Mappatura e valorizzazione del patrimonio edilizio identitario
Angela Parisi / Università degli Studi di Enna Kore
La rete del patrimonio culturale diffuso
Antonella Santoro / Università degli Studi della Basilicata
Patrimoni materiali e immateriali nella verifica del post-evento nella città di Matera ECoC 2019. Uno studio sulle relazioni tra cultura, cibo e usi dello spazio a Matera
Deborah Sanzaro / Università degli Studi di Catania
Dinamiche di spopolamento e disagio insediativo in Sicilia. Soluzioni per il recupero abitativo dei centri storici

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