Strategie – Fragilità Territoriali https://www.eccellenza.dastu.polimi.it Dipartimento di eccellenza Thu, 12 Nov 2020 17:14:53 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.7.2 https://i0.wp.com/www.eccellenza.dastu.polimi.it/wp-content/uploads/2020/05/cropped-cropped-favicon.png?fit=32%2C32&ssl=1 Strategie – Fragilità Territoriali https://www.eccellenza.dastu.polimi.it 32 32 176743178 Nuovi lavori per quartieri rinnovati https://www.eccellenza.dastu.polimi.it/2020/10/28/nuovi-lavori-per-quartieri-rinnovati/ https://www.eccellenza.dastu.polimi.it/2020/10/28/nuovi-lavori-per-quartieri-rinnovati/#respond Wed, 28 Oct 2020 20:57:23 +0000 http://www.eccellenza.dastu.polimi.it/?p=5111

Autore:

La proposta è stata elaborata da un gruppo di lavoro composto da Gabriele Pasqui, Giovanni Laino, Alessandro Coppola, Agostino Petrillo, Sandro Balducci ed è stata discussa e rivista con Claudio Calvaresi, Elena Fontanella, Rossana Torri, Andrea Ghirlanda, Davide Bazzini, Roberto Nocerino. La sua versione completa sarà pubblicata in un volume di prossima uscita per i tipi de Il Mulino.

Data

28 Ottobre 2020

Una proposta di intervento di Ricomporre i Divari per la rigenerazione ambientale dei quartieri in difficoltà nei contesti metropolitani
 

Quando si parla di “periferie” si tende ancora oggi a limitare lo sguardo alle periferie dei nuclei centrali delle aree metropolitane. Tuttavia, è ormai noto come la condizione periferica sia ormai esplosa estendendosi ad una scala ben più ampia di quella comunale e che ha ormai una dimensione territoriale: la “periferia” di Milano non è solo il quartiere di Gratosoglio ma anche è sempre di più il comune di Pioltello o di Melzo, che distano da Piazza del Duomo rispettivamente 12 e 22 chilometri.

I grandi contesti metropolitani così intesi sono fra i territori “fragili” al centro dei progetti del percorso di “Ricomporre i divari” e su cui si dovrà investire con forza nei prossimi anni. Si tratta di una fragilità che discende in gran parte dall’essere sede degli effetti forse più vistosi di processi di polarizzazione sociale e spaziale che hanno modificato le società urbane negli ultimi decenni. Processi che hanno condotto da una parte alla crescita delle diseguaglianze di redditi e patrimoni e dall’altra a forme di concentrazione spaziale di gruppi sociali particolarmente vulnerabili.

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Si può fare molto per aggredire almeno alcuni dei fattori di produzione e riproduzione di queste diseguaglianze. Un rafforzamento dei governi metropolitani – a partire dal riconoscimento di poteri concreti in ambiti decisivi quali la regolazione dei suoli e quindi le politiche abitative – sarebbe senza dubbio importante. Tuttavia, fin da subito si possono promuovere interventi concreti che facciano leva sulla programmazione della politica di coesione 2021-27, e quindi anche sull’opportunità dei fondi della Recovery and Resilience Facility, e che si concentrino sui “quartieri in crisi” delle aree metropolitane così intese. Questi sono gli spazi dove, anche simbolicamente, sono più evidenti gli effetti dei processi di polarizzazione che abbiamo citati e che pur con articolazioni e intensità differenti – il divario Nord-Sud è ovviamente molto rilevante anche in questo caso – fronteggiano problemi comuni. Proprio in questi quartieri, nei quali sono venute meno le risorse per la manutenzione e la cura del territorio, delle residenze, dei servizi e dello spazio pubblico e dove si sono accumulati problemi generati da cattive politiche o dall’assenza di politiche – l’abbandono di attive politiche abitative, per citarne una tra le più rilevanti – emerge con evidenza un problema ambientale, che deve essere trattato con politiche che siano in grado di affrontare anche problemi di coesione e giustizia sociale.

Le condizioni di difficoltà demografica, economica, sociale e materiale nella quale versano alcuni di questi quartieri sono state ulteriormente accentuate dagli effetti diretti ed indiretti della pandemia, che ne ha rivelato la rilevanza e la profondità. Il modo in cui si è manifestato negli scorsi mesi questo aggravamento delle condizioni di deprivazione ha assunto diverse forme, connesse al divario in termini di dimensioni, qualità e comfort dello spazio domestico; al gap relativo alla disponibilità e qualità delle connessioni di rete e alla mancanza di adeguati supporti tecnologici, che ha colpito soprattutto, anche se non esclusivamente, i giovani in età scolare; alla riduzione o addirittura all’azzeramento del reddito, soprattutto per le famiglie e per gli individui in condizioni lavorative precarie e impiegate in settori particolarmente colpiti dal lockdown; alla difficoltà di accesso ai servizi territoriali, spesso meno strutturati che in altre zone delle città.

Per aggredire almeno alcuni dei fattori della produzione e riproduzione di queste diseguaglianze occorre una strategia di lungo periodo, non episodica e adeguatamente finanziata e capace di muovere diverse leve: occupazionali, sociali, ambientali. L’obiettivo del progetto è quindi quello di creare nuovo (e buon) lavoro nel campo della rigenerazione e riqualificazione ambientale e tecnologica dei quartieri più in difficoltà delle aree metropolitane italiane, coinvolgendo nei progetti di riqualificazione degli spazi urbani imprese che assumano in modo regolare giovani disoccupati, in cerca di prima occupazione o giovani che non studiano né lavorano (NEET) che risiedono nei quartieri, ma anche donne disoccupate o fuoriuscite dal mercato del lavoro anche in ragione della crisi legata all’emergenza sanitaria da COVID-19. La dimensione di innovazione nelle procedure di procurement pubblico sarà quindi essenziale, con le amministrazioni pubbliche coinvolte impegnate a fare ampio ricorso a “clausole sociali” finalizzate al massimo coinvolgimento occupazionale possibile delle popolazioni locali, a partire dai gruppi indicati. Ma anche ambientali, dando piena attuazione al Green Public Procurement e individuando – in collaborazione con università e centri di ricerca – i protocolli di intervento più innovativi dal punto di vista della qualità ambientale e prestazionale degli interventi. Queste innovazioni, e la lunga durata del programma, saranno anche funzionali a promuovere la nascita di nuove imprese da accompagnare attraverso programmi mirati di formazione e sostegno.

L’ipotesi che proponiamo è che questi progetti di quartiere dal forte contenuto sperimentale consentano di definire le caratteristiche di una politica nazionale estesa a tutto il territorio italiano – e quindi non solo le 14 aree metropolitane – e che possano essere attivati combinando assieme le diverse opportunità di finanziamento disponibili (la nuova edizione del PON Metro 2021-27; la Recovery and Resilience Facility; le risorse nazionali). Nell’ambito dei progetti, che dovranno avere natura integrata, potranno e dovranno essere finanziati interventi diversi fra i quali di manutenzione straordinaria e di riqualificazione degli spazi pubblici e degli edifici in relazione a diverse aree di interesse: efficientamento energetico degli edifici residenziali (pubblici e privati) e degli edifici che ospitano servizi pubblici (scuole, servizi sociali, impianti sportivi); ridisegno e manutenzione straordinaria degli spazi pubblici (parchi, giardini, piazze, cortili degli edifici scolastici, ..) e rigenerazione di edifici o spazi pubblici abbandonati, che potrebbero essere recuperati e messi a disposizione per attività di natura sociale; potenziamento delle connessioni di rete per residenze e scuole; ridisegno di sistemi di raccolta, trattamento e riciclo dei rifiuti con il potenziamento di opportunità locali di trasformazione; riqualificazione e rifunzionalizzazione di patrimonio residenziale sottoutilizzato ed abbandonato al fine del potenziamento dell’offerta abitativa (come più estesamente suggerito da altre proposte del percorso di Ricomporre i Divari).

I quartieri che potranno essere oggetto di intervento non saranno riconducibili esclusivamente alla famiglia dei quartieri di proprietà pubblica, ma potranno comprendere anche aree di edilizia privata caratterizzati da fenomeni di fragilità demografica e sociale e difficoltà abitativa e dove gli incentivi per l’adeguamento dell’edilizia privata potranno essere utilizzati per conseguire obiettivi di più ampio interesse sociale ed ambientale. Progetti ragionevolmente complessi per i singoli quartieri dovrebbero avere una dotazione di circa 20-25 milioni di euro ciascuno, un importo che può trovare agevolmente copertura nelle diverse fonti di finanziamento attivabili, anche attraverso un’estensione nel medio termine dei crediti fiscali previsti dal cosiddetto “Decreto rilancio” e che risultano accessibili anche alle aziende di edilizia pubblica

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>>visita il sito Forum Disuguaglianze Diversità

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RICOMPORRE I DIVARI proposte per aggredire le diseguaglianze socio-spaziali nel nostro paese. https://www.eccellenza.dastu.polimi.it/2020/10/26/ricomporre-i-divari-proposte-per-aggredire-le-diseguaglianze-socio-spaziali-nel-nostro-paese/ https://www.eccellenza.dastu.polimi.it/2020/10/26/ricomporre-i-divari-proposte-per-aggredire-le-diseguaglianze-socio-spaziali-nel-nostro-paese/#respond Mon, 26 Oct 2020 10:06:37 +0000 http://www.eccellenza.dastu.polimi.it/?p=5093

Autore:

Alessandro Coppola, Matteo Del Fabbro, Arturo Lanzani, Gloria Pessina, Federico Zanfi

Data

26 Ottobre 2020

Ricomporre i divari: combattere le disuguaglianze e realizzare la transizione ecologica attraverso politiche e progetti attenti ai territori

Con la conferenza “Ricomporre i divari. Politiche e progetti contro le diseguaglianze” tenutasi presso il Dipartimento di Architettura e studi urbani del Politecnico di Milano nel febbraio 2020, in collaborazione con il Forum Disuguaglianze Diversità e nel quadro del programma di ricerca dedicato alle “fragilità territoriali”, ha preso avvio un percorso di elaborazione di proposte finalizzate ad aggredire le diseguaglianze socio-spaziali nel nostro paese. Venticinque gruppi di lavoro formati da ricercatori ed esperti stanno sviluppando altrettante idee progettuali sui temi dell’abitare, della mobilità, delle infrastrutture della vita quotidiana, degli spazi aperti e più complessivamente delle strategie di pianificazione e sviluppo territoriale del nostro paese. Tali proposte hanno l’ambizione di essere risolute nel loro aggredire nodi lungamente irrisolti, individuando le condizioni in base alle quali ciò può avvenire e allo stesso tempo concrete nella loro fattibilità immediata anche nel quadro della programmazione delle risorse della Recovery and Resilience Facility.

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Le proposte saranno raccolte in un volume che sarà pubblicato per i tipi de Il Mulino agli inizi del 2021. Da oggi ne anticipiamo alcune qui, sulla pagina del Forum Disuguaglianze Diversità. In particolare, daremo spazio a una prima serie di proposte che mettono direttamente a fuoco il cambiamento di scenario territoriale entro il quale necessariamente dovranno calarsi le politiche della ripresa post-Covid 19, un cambiamento che le politiche pubbliche dovrebbero riconoscere pena il rischio non solo di non risolvere i problemi, ma addirittura di drammatizzarli. La crisi del 2008, poi la stagnazione e infine l’irruzione della pandemia ed il prolungarsi dei suoi effetti economici e sociali hanno profondamente mutato i termini territoriali dello sviluppo e dell’organizzazione economica e sociale del paese. I divari storici si sono allargati mentre nuovi divari sono andati emergendo, con regioni forti che sono andate progressivamente indebolendosi. Egualmente, anno dopo anno, sono andate manifestandosi le crescenti vulnerabilità a un insieme di rischi che possiamo definire “territoriali” nel loro combinare minacce sistemiche – il cambiamento climatico è il primo fra questi, ma anche lo stesso rischio sismico – con processi di fragilizzazione sociale e demografica che tendono ad acutizzare la vulnerabilità a tali rischi. Nonostante sempre di più le crisi e le disuguaglianze si manifestino in forme ben localizzate nello spazio delle diverse Italie, le politiche pubbliche continuano ad essere in gran parte generalizzanti, incapaci di leggere il territorio, “spatially blind”.

Tra le proposte in cantiere, dunque, sei trattano direttamente di questi divari emergenti e propongono strategie integrate e place-based che guardano ad essi come delle concrete fattispecie territoriali che vanno analizzate e trattate come tali anche da parte delle politiche nazionali. Si afferma così il principio che politiche settoriali uniformi da sole non possono aggredire problemi complessi con specifiche declinazioni territoriali, che anzi troppo spesso sono il frutto di un approccio settoriale e generalizzante ai problemi stessi che non riconosce queste specificità.

La prima proposta ad essere presentata riguarderà i quartieri in difficoltà delle aree metropolitane. Successivamente, nelle prossime settimane illustreremo proposte che riguarderanno le aree interne marginali segnate dallo spopolamento, la terza Italia produttiva in crisi economica ma anche sociale ed ambientale, la Pianura Padana inquinata e la sua popolazione in larga parte fragile, come dimostrato dalla crisi del Covid-19, i territori delle ricostruzioni post-sisma e, infine, gli 8000 km di coste esposte ai rischi indotti dal cambiamento climatico.

I curatori di Ricomporre i Divari: Alessandro Coppola, Matteo Del Fabbro, Arturo Lanzani, Gloria Pessina, Federico Zanfi

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>>visita il sito Forum Disuguaglianze Diversità

Leggi anche questo articolo in collaborazione con l’Espresso :

>>Le cinque Italie su cui dovremmo spendere il Recovery fund

 

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https://www.eccellenza.dastu.polimi.it/2020/10/26/ricomporre-i-divari-proposte-per-aggredire-le-diseguaglianze-socio-spaziali-nel-nostro-paese/feed/ 0 5093
Workshop Giovani Ricercatori Aree Interne DIARIO DI LAVORO tavolo del 10 Luglio 2020 – Strategie di Sviluppo Economico https://www.eccellenza.dastu.polimi.it/2020/07/20/workshop-giovani-ricercatori-aree-interne-diario-di-lavoro-tavolo-del-10-luglio-2020-strategie-di-sviluppo-economico/ https://www.eccellenza.dastu.polimi.it/2020/07/20/workshop-giovani-ricercatori-aree-interne-diario-di-lavoro-tavolo-del-10-luglio-2020-strategie-di-sviluppo-economico/#respond Mon, 20 Jul 2020 06:57:33 +0000 http://www.eccellenza.dastu.polimi.it/?p=4931

Autore:

Giovani Ricercatori per le Aree Interne

Data:

10 Luglio 2020

Il 10 luglio si è svolto l’ottavo tavolo del workshop su “Strategie di Sviluppo Economico”. 

Grazie a tutti coloro che hanno assistito al tavolo e in particolare ai ricercatori che hanno animato il dibattito. Grazie a: @Alketa Aliaj che ha presentato le potenzialità del Piano Nazionale Industria 4.0; @Margherita Ferrari che ha messo in luce come la digitalizzazione non vada associata automaticamente al concetto di innovazione; @Jacopo Galli che ha suggerito come l’università potrebbe riuscire a orientare i finanziamenti per generare lavoro nelle aree interne; @Paolo Gerli che ha discusso comparativamente delle esperienze italiane, spagnole e inglesi per la diffusione della banda larga in aree rurali; @Erica Meneghin che ha dato testimonianza delle fondazioni bancarie nel finanziamento di progetti di sviluppo per le aree interne; @Silvy Boccaletti che ha evidenziato l’importanza di coinvolgere le comunità locali nei progetti di rilancio economico sfruttando nuovi linguaggi; @Saverio Maluccio che ha discusso l’importanza dei servizi ecosistemici come quantificazione del valore ambientale delle aree interne; @Ilaria Tonti che ha ricordato la necessità di figure che sappiano fare da ponte tra i vari attori coinvolti nelle strategie di rilancio economico; @Luca Di Salvatore che ha presentato le Reti di impresa e i contratti di rete come strumento per lo sviluppo delle aree interne; @Arianna Calderamo che ha riflettuto sugli aspetti valutativi dei progetti e su quanto sia importante anche una valutazione degli impatti sociali e non solo di quelli economici; @Mina Akhavan che ci ha parlato dei nuovi luoghi di lavoro e dell’incidenza degli spazi di coworking nelle aree interne; @Marcello Modica che ha approfondito il caso delle Alpi e del loro possibile sviluppo futuro attraverso lo studio di modelli di trasformazione e riconversione delle aree industriali dismesse. 

Grazie ancora alla moderatrice @Daniela Luisi, Strategia Nazionale Aree Interne, che ha orientato la discussione del tavolo.

In calendario, lunedì 13 luglio dibattito su Patrimonio Architettonico

foto di Daniela Luisi
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https://www.eccellenza.dastu.polimi.it/2020/07/20/workshop-giovani-ricercatori-aree-interne-diario-di-lavoro-tavolo-del-10-luglio-2020-strategie-di-sviluppo-economico/feed/ 0 4931
WSAreeinterne: PATRIMONIO ARCHITETTONICO e BENI CULTURALI https://www.eccellenza.dastu.polimi.it/2020/07/09/wsareeinterne-patrimonio-architettonico-e-beni-culturali/ https://www.eccellenza.dastu.polimi.it/2020/07/09/wsareeinterne-patrimonio-architettonico-e-beni-culturali/#respond Thu, 09 Jul 2020 13:36:06 +0000 http://www.eccellenza.dastu.polimi.it/?p=4849

Data

13 Luglio 2020
h.9:30-13:00

Luogo

Politecnico di Milano
L’incontro si svolgerà sulla piattaforma Microsoft Teams e sarà accessibili previa richiesta via email al moderatore

Info


benedetta.silva@polimi.it
wsareeinterne@polimi.it

Segui il gruppo su Facebook:
Rete Nazionale Aree Interne di Giovani Ricercatori

SEMINARIO ONLINE

Il patrimonio architettonico delle aree interne e
la possibilità di un ritorno a vivere stabilmente
queste zone sono tornati centrali nel dibattito
nazionale aperto negli scorsi mesi, a causa
dell’emergenza sanitaria e degli evidenti limiti
dell’abitare i grandi contesti urbani. Questo tavolo
di lavoro raccoglie le ricerche e gli studi che si
sono interrogati sui progetti e sulle buone pratiche
per recuperare il patrimonio costruito, non solo in
quelle aree propriamente definite come “interne”
dalla Strategia Nazionale, ma anche in quelle
caratterizzate da fenomeni di fragilità. Consapevoli
che i progetti di conservazione spesso si debbano
misurare con importanti fattori condizionanti,
come i rischi ambientali (sisma, alluvioni, dissesto
idrogeologico) e quelli antropici, da più parti si
sottolinea come il recupero del costruito esistente
possa indirizzare le priorità di intervento, mitigando
i rischi, riequilibrando gli usi e governando le
trasformazioni di questo patrimonio. I partecipanti
si interrogheranno, quindi, su quale possa essere
il futuro per questi centri abitati e per le importanti
testimonianze del passato che custodiscono.

PROGRAMMA

MODERATORE
Benedetta Silva / Strategia Nazionale Aree Interne

RAPPORTEUR
Francesca Vigotti /Politecnico di Milano

PARTECIPANTI AL TAVOLO
Martina Bocci / Politecnico di Torino
International multidisciplinary initiatives on traditional built heritage for local development
Silvia Cafora / Politecnico di Torino
Territori in contrazione e diritti in contrazione, accesso ed eccesso del patrimonio costruito
Cosimo Camarda / Università degli Studi di Palermo
Il recupero e la valorizzazione dei nuclei storici minori come strumento per il rilancio dei territori interni. Il territorio dei Nebrodi come caso studio
Maria Antonietta Catella / Politecnico di Bari
Storie di abbandono e rinascita delle aree interne lucane: il caso studio del borgo medievale di Craco (MT)
Lorenzo Cellini / Libero professionista
Dare un futuro alla memoria urbana di Pescara del Tronto
Francesco Chiacchiera / Università Politecnica delle Marche
Postearthquake perspectives
Chiara Circo / Università degli Studi di Catania
Conservazione e rigenerazione compatibile degli insediamenti storici nei territori interni
Emanuela D’Andria / Università degli Studi di Salerno
Strategie per la valorizzazione dei centri storici minori nelle aree interne: proposte metodologiche
Valerio De Caro / Università degli Studi di Enna Kore
La rete dei borghi rurali della bonifica siciliana
Giulia De Lucia / Politecnico di Torino
Analisi e prospettive territoriali di rigenerazione per il patrimonio architettonico e i beni culturali nelle aree marginali a rischio
Francesco Galli / Libero professionista
Corti rurali di pianura: tra innovazione e risorse nascoste. 
Un’analisi a partire da alcuni casi studio della provincia di Mantova
Andrea Ghirardi / Università degli Studi di Brescia
Valli Resilienti: Prealpi bresciane attive, Driver C: Valli collaborative, Azione C1: Mappatura e valorizzazione del patrimonio edilizio identitario
Angela Parisi / Università degli Studi di Enna Kore
La rete del patrimonio culturale diffuso
Antonella Santoro / Università degli Studi della Basilicata
Patrimoni materiali e immateriali nella verifica del post-evento nella città di Matera ECoC 2019. Uno studio sulle relazioni tra cultura, cibo e usi dello spazio a Matera
Deborah Sanzaro / Università degli Studi di Catania
Dinamiche di spopolamento e disagio insediativo in Sicilia. Soluzioni per il recupero abitativo dei centri storici

>> scarica la locandina

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WSAreeinterne: STRATEGIE di SVILUPPO ECONOMICO https://www.eccellenza.dastu.polimi.it/2020/07/02/wsareeinterne-strategie-di-sviluppo-economico/ https://www.eccellenza.dastu.polimi.it/2020/07/02/wsareeinterne-strategie-di-sviluppo-economico/#respond Thu, 02 Jul 2020 09:47:35 +0000 http://www.eccellenza.dastu.polimi.it/?p=4710

Data

10 Luglio 2020
h.9:30-13:00

Luogo

Politecnico di Milano
L’incontro si svolgerà sulla piattaforma Microsoft Teams e sarà accessibili previa richiesta via email al moderatore

Info


wsareeinterne@polimi.it

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SEMINARIO ONLINE

Le aree interne, periferiche, marginali, sono luoghi in cui le strategie di sviluppo economico si muovono nella tensione tra valorizzazione delle risorse e delle capacità territoriali, e giacimenti (naturali, ambientali, culturali) da ripensare. Diverse sono le esperienze e i progetti di sviluppo in aree interne che, da nord a sud, sono riconosciuti come strategici nel panorama delle politiche del nostro Paese. Sono attività produttive, dei beni, dei servizi di qualità e del welfare culturale che attraggono e spingono altri operatori ad avviarne di nuove. Co-produzioni, mercati nidificati, retro-innovazioni in processi e prodotti, intersecano servizi e infrastrutture (materiali e immateriali), collaborazioni pubblico-privato, piattaforme di produzione e scambio con le vicine aree urbane.

Quali sono i cambiamenti, reali e possibili? Quali le dinamiche di cambiamento/apprendimento istituzionale, nel legame necessario tra istituzioni, soggetti informali/comunità e sviluppo economico?

PROGRAMMA

MODERATORE
Daniela Luisi / Strategia Nazionale Aree Interne

RAPPORTEUR
Rossella Moscarelli/Politecnico di Milano

PARTECIPANTI AL TAVOLO
Alketa Aliaj / Università degli Studi di Bergamo
La geografia del lavoro in Italia di fronte al Piano nazionale Industria 4.0

Silvy Boccaletti / Università degli Studi di Padova
Mobilità culturale e professionale nelle Terre Alte italiane: un approccio di ricerca-azione

Arianna Calderamo / Sapienza Università di Roma
Sostenibilità e sviluppo locale: la valutazione del programma Rewilding Europe-Apennines

Giovanni Carraretto (Università Iuav di Venezia
Le radici del Made in Italy: Area Interna del Fortore (Molise)

Luca Di Salvatore / Università degli Studi del Molise)
Le reti di imprese come modello di sviluppo per le aree interne

Margherita Ferrari / Università Iuav di Venezia
Micro Evoluzione Legno. La trasformazione della falegnameria veneta

Jacopo Galli / Università Iuav di Venezia
DATA DELTA – I dati e le date dei sette comuni del Delta del Po

Paolo Gerli / Northumbria University
La rivoluzione digitale ai margini del mercato: modelli di business e politiche pubbliche per supportare la digitalizzazione nelle aree rurali e periferiche

Andrea Porta / Universitat Rovira i Virgili
An evaluation approach for sustainable economic development potential of inner areas

Saverio Maluccio / CREA
Il patrimonio forestale nelle Strategie di Sviluppo delle Aree Interne: il ruolo dei consorzi forestali

Erica Meneghin / Politecnico di Torino
Valori storici e culturali nei processi di patrimonializzazione e nei progetti di conoscenza territoriale

Marcello Modica / Technische Universität München
Alpine Industrial Landscapes. Towards a transferable strategy for brownfields transformation in peripheral regions

Mina Akhavan, Ilaria Mariotti /Politecnico di Milano
The Location of Coworking Spaces in Urban vs. Peripheral Areas

Ilaria Tonti / Politecnico di Torino
Geomatics and urban design to improve post-earthquake urban legacies

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