I territori fragili e l'epidemia: riflessioni
Autore:
Juno TaniData:
28 Aprile 2020“ma sul finire del mese di marzo, cominciarono prima nel borgo di porta Orientale, poi in ogni quartiere, a farsi frequenti le malattie, le morti con accedenti strani, di spasimi, di palpitazioni, di letargo, di delirio, ….*” ed è proprio poco distante da Porta Orientale sono state scattate queste “Polaroid”, immagini di una città sospesa tra paure e speranze raccontata attraverso frammenti minuti “pudicamente” raccolti per strada.
L’insieme di questi scatti, e quelli a venire, sono istantanee che concorrono a comporre un ritratto oggi si direbbe “in progress” di luoghi a noi usuali, luoghi nei quali però manca la vita e la poca che vi appare è fugace, celata o sospesa, così come si conviene alla gente per bene, in tempi assai grami.
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Quasi cento “frammenti” di una città “sospesa” che puoi vedere anche su: https://dij1.blogspot.com/.
*Alessandro Manzoni, i promessi sposi.
