Un’icona per le fragilità

I territori fragili e l'epidemia: riflessioni

Autore:

Claudio Umberto Comi

Data:

24 Aprile 2020

L’idea stessa di icona dopo contemplazioni di “pantocratori” su fondo oro e richiami degli “omini” delle toilettes ci porta immediatamente alla mente ciò che oggi nel linguaggio comune siamo soliti definire iconico. L’apparente similitudine dei termini non deve però trarci in inganno perché tra loro intercorre la stessa relazione che abbiamo tra semiotica e semiologia; se la prima indaga “de visu” i segni e le loro significazioni nella seconda questi vengono interpretati attraverso lo studio del linguaggio che li racconta. La differenza che intercorre dunque tra questi due approcci comunque indagatori è principalmente quella del lavorare direttamente sull’oggetto dello studio e quello di indagarlo attraverso un medium: per l’appunto il linguaggio. Linguaggio che già del suo ha una valenza essenziale nella gestione della crisi epidemica che stiamo vivendo.

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